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Carta di credito revolving: cos’è e che elementi valutare nella scelta

Quanto siano diventate importanti, ormai, le carte di pagamento elettroniche, è un dato di fatto ormai assodato. E col passare del tempo, la loro indispensabilità è destinata ad aumentare sensibilmente, considerate le proposte di legge tese a favorire la tracciabilità dei pagamenti a discapito del contante. Quasi tutti gli italiani, ormai, ne posseggono almeno una.

Quella di maggior diffusione è, indubbiamente, il bancomat, chiamato anche “carta di debito” in quanto prevede l’addebito immediato dell’operazione eseguita: a titolo esemplificativo, se si effettua una spesa il 27 giugno, la valuta di addebito nel conto corrente sarà la medesima. Nonostante sia stato lo strumento elettronico di più largo utilizzo, negli ultimi decenni un’altra carta è diventata la più ambita dai risparmiatori: la carta di credito.

Il vantaggio di poter rateizzare il plafond utilizzato

D’altro canto, questo strumento di pagamento veniva considerato, sino a poco tempo fa, un vero e proprio status symbol, che poteva essere utilizzato solo da una certa fascia di clientela bancaria. Col passare degli anni, però, la carta di credito è diventato uno strumento di più largo utilizzo, diventando accessibile, nonostante l’emissione resti sempre soggetta alla valutazione da parte dell’istituto di credito emittente, alla maggior parte dei cittadini.

A differenza del bancomat, la carta di credito non prevede l’addebito immediato di una spesa, ma il raggruppamento di tutti gli addebiti avvenuti in un determinato periodo (solitamente di un mese) ad una data futura (solitamente il 10/15 del mese successivo). Ad esempio, tutte le spese effettuate dal 1 al 30 giugno, verranno addebitate complessivamente il 15 del mese di luglio.

Questa tipologia di addebito massivo, però, non sempre risulta gradita ai piccoli risparmiatori: in alcuni casi, soprattutto nei mesi nei quali si verificano delle spese-extra di importo rilevante, si corre il rischio di non disporre della necessaria liquidità per far fronte all’intero importo addebitato. Per venire incontro a questa necessità degli utenti, è stata istituita la carta di credito revolving.

carta revolving

Pur mantenendo le medesime caratteristiche di una carta di credito classica, ovvero elevato grado di accettazione e possibilità di differire la data di addebito del pagamento, la revolving consente al titolare di pagare le proprie spese, massivamente o singolarmente, in comode rate mensili. Prendendo spunto dall’esempio poc’anzi citato, le intere spese del mese di giugno potrebbero essere rimborsate in un determinato numero di rate mensili anziché complessivamente al giorno 15 del mese di luglio.

Facoltà di cambiare l’importo della rata o di estinguere anticipatamente l’esposizione

Un vantaggio non di poco conto, in quanto dà modo al risparmiatore di ottenere, seppur in forma indiretta, una sorta di piccola liquidità sul proprio conto corrente, evitando che l’intero plafond utilizzato possa inficiare sul saldo disponibile nel conto corrente. Come qualsiasi altra carta di credito, la revolving può essere utilizzata finché la somma mensile a disposizione dello stesso non sia totalmente utilizzata.

Il rimborso, però, avviene in rate mensili, solitamente di importo costante, anche se il titolare della revolving può, in qualsiasi momento, incrementare l’ammontare mensile della stessa oppure optare per l’estinzione totale del debito. Le rate, come qualsiasi altra forma di finanziamento, sono composte da una quota interessi ed una capitale.

Una delle carte revolving più richieste del momento è Carta Nova di Findomestic le cui opinioni e caratteristiche sono state messe ben in evidenza sul sito specializzato sulle carte: cartedicredito.net, punto di riferimento in rete del mondo degli strumenti elettronici di pagamento. Quando si acquista una carta di credito revolving, è buona norma valutare diversi aspetti, al fine di scegliere quella più affine alle nostre necessità.

Un capitolo importante, per quanto ovvio, riguarda i costi: oltre al canone annuo per l’utilizzo della carta, è opportuno sapere a quanto ammonta il tasso applicato, in quanto queste carte, di fatto, sono dei piccoli finanziamenti. Oltre a questi, esistono altri costi fissi come l’imposta di bollo e, in alcuni casi, le commissioni di incasso per il pagamento delle rate.

Carta di credito revolving: cos’è e che elementi valutare nella scelta ultima modifica: 2020-06-16T15:09:41+02:00 da Risparmiainrete

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